L’iniziativa
PROLOGOSOggi la filosofia si trova sottoposta, più che in altri momenti storici, a varie ghettizzazioni. Da un lato sta lo specialismo filologistico, che spesso diviene impedimento ad intervenire con efficacia nelle strutture produttive del pensiero. D’altro lato la filosofia, posta dagli attuali ordini culturali in posizione di debolezza, sembra non trovare risorse per riscoprire i moventi originari del suo proprio discorso, e tende a ripiegare su incursioni extra-territoriali, su campi disciplinari contigui, le scienze umane e sociali, quelle biologico-mediche, giuridico-normative, socio-politiche… Ma c’è una chiusura più grave: l’impoverimento della filosofia a livello del metodo e del desiderio di sapere, connaturati al suo discorso, provoca un appiattimento a-storico nel modo stesso di pensare le teorie e i problemi, che divengono così incomprensibili nello scollamento e rimaneggiamento acritico, quasi ‘barbarico’, dei saperi.
Si tratta di riscoprire il valore della quaestio medioevale, in un lavoro organizzato secondo il metodo di domande raccolte attorno a una funzione magistrale. Questo modo di fare ‘lezione’ presuppone un corpus di testi e la lettura nella forma del commento : e questo rende possibile interrogare la funzione magisteriale come tale. In questo senso -al nascere dell’università- era garantita la libera espressione di domande e di giudizi aldilà dell’angustia del ‘punto di vista’ e della ‘discussione fra diversi punti di vista’. Chi di noi è così stoltamente curioso da mandare il proprio figlio alla scuola per sapere che cosa pensa il maestro?
Assumere questa osservazione sposta l’accento sul chi si autorizza a proporre un simile lavoro.
– L’ASSOCIAZIONE
– METODO DI LAVORO
– COMITATO SCIENTIFICO